Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sviluppo-infrastrutture che apporta nuove modifiche al bonus per il recupero edilizio.
per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia, il decreto prevede l’innalzamento dal 36% al 50% della percentuale di detrazione e l’innalzamento del tetto di spesa per ogni unità immobiliare da 48.000 a 96.000 euro, per gli interventi realizzati fino al 30 giugno 2013.
Per quanto concerne gli interventi di riqualificazione energetica il bonus del 55%, in scadenza al 31 dicembre 2012, sarà prorogato al 30 giugno 2013, ma con una percentuale di detrazione ridotta e pari al 50%. Con le nuove norme, inserite nell’articolo 11 del decreto-legge, non vengono modificati i contenuti dell’articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra Monti al Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Dpr 917/1986), ma si ha un intervento straordinario sulla detrazione e sul tetto massimo. Dunque, fatti salvi altri ulteriori interventi, dal 1° luglio 2013 l’agevolazione ritornerà ad essere quella prevista prima dell’entrata in vigore del decreto sviluppo-infrastrutture, con la soglia delle spese fissata a 48.000 euro e con la percentuale di detrazione al 36%.
Il ritorno dell’IVA nelle cessioni e nelle locazioni di nuove costruzioni
Per quanto riguarda le misure per il rilancio dell’edilizia, il decreto sviluppo-infrastrutture prevede il ripristino dell’Iva per cessioni e locazioni di nuove costruzioni destinate ad uso abitativo.
L’attuale normativa prevede che le stesse, oltre il termine di cinque anni dalla costruzione, siano esenti dall’imposizione di Iva e dunque, nel caso in cui l’opera venga venduta o locata dopo tale termine, il costo dell’Iva rimane a carico degli imprenditori edili.
La norma prevista nel nuovo decreto, che abolisce il limite temporale dei cinque anni, consentirà di conseguenza alle imprese costruttrici di avvalersi dell’istituto della compensazione.
Credito imposta per assunzioni profili altamente qualificati
Il decreto Sviluppo approvato dal Governo introduce un credito d’imposta per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, è infatti richiesta la laurea magistrale a carattere tecnico o scientifico o dottorato di ricerca, mentre non sono previsti vincoli sulle attività di impiego.
L’aliquota del beneficio è pari al 35% delle spese calcolate sul costo aziendale, con il vincolo di trattenere il personale assunto per almeno 3 anni.
Per tale misura, il decreto ha stabilito di destinare 50 milioni all’anno, ricavati dalla riscossione delle tasse sui diritti brevettuali.
(Ufficio Fiscale A.N.AMM.I.)